Il Cittadino, 19 Novembre 2024
Domenica Il formaggio del caseificio Zucchelli in prima serata tv
La raspadüra lodigiana conquista Fazio e Littizzetto
I raschiatori Angelo Colombo e Stefano Grioni sono stati ospiti della trasmissione “Che tempo che fa” sul canale 9
La “raspadüra” del caseificio Zucchelli di Orio Litta finisce in prima serata a “Che tempo che fa”, canale 9: i raschiatori lodigiani Angelo Colombo e Stefano Grioni sono stati ospiti domenica sera di Fabio Fazio per saziare gli appetiti dell’istrionica Luciana Littizzetto che di quest’arte tutta lodigiana aveva letto sul “Corriere della Sera”. A mostrare a “Lucianina” in che modo si ottiene la raspadüra del formaggio “Tipico Lodigiano Zucchelli” è stato il raschiatore veterano Colombo. In pochi secondi la dimostrazione ha generato una simpatica “gag” in pieno stile Littizzetto: sulla colonna sonora dell’intramontabile film “Ghost”, Luciana e Colombo si sono trasformati rispettivamente in Demi Moore e Patrick Swayze in una delle più celebri scene della pellicola.
«Dopo le nostre ripetute vittorie alla gara dei raschiatori a “Le forme del Gusto” di Lodi, il Corriere della Sera aveva dedicato un ampio servizio a quest’arte lodigiana – racconta Alberto Abbà, titolare con il papà Ambrogio dell’azienda Zucchelli di Orio Litta -: il servizio non era passato inosservato a Luciana Littizzetto che voleva saperne di più e così siamo arrivati a “Che tempo che fa”; Angelo Colombo, 68 anni, lavora con noi dal 1994, il prossimo anno andrà in pensione, ed è lui ad aver insegnato agli altri a fare la raspadüra – spiega Abbà -, mentre Stefano Grioni ha 28 anni ma ha già vinto le ultime 5 edizioni della gara di raschiatura a “Le forme del gusto”».
Da Vittorio Boselli di Confartigianato Imprese della provincia di Lodi parole di orgoglio: «L’attenzione per la nostra “raspa” di una trasmissione popolare come “Che tempo che fa” ci rafforza nella convinzione che il Lodigiano è sulla strada giusta per valorizzarsi come territorio in grado di aumentare la propria attrattività; come associazione, in sintonia con tutte le altre, abbiamo dato alla raspadüra il massimo del rilievo anche nell’ambito delle “Forme del Gusto” – conclude -: sono convinto che il Lodigiano abbia le carte in regola per ottenere un’attenzione sempre più crescente da visitatori e clienti per ambiente, rete di piste ciclabili, produzione agroalimentare, proposta culturale, patrimonio artistico architettonico».